DIDATTICA



Blog e  VoIP per gli alunni affetti da DSA


Con il Decreto Ministeriale N. 5669 del 12 luglio 2011 anche agli alunni affetti da DSA vengono garantiti i diritti costituzionali e legislativi  e il  pieno diritto all’educazione e all’istruzione riservati agli alunni con disabilità. Le linee guida allegate a Decreto, costituiscono un valido documento operativo per accompagnare gli alunni nel complesso percorso  del successo scolastico  e per analizare in modo approfondito  le varie problematiche, i metodi, gli interventi da realizzare a favore degli alunni con DSA .

Nell'analisi delle linee guida, è possibile rilevare come le  indicazioni contenute nel punto 3., 3.1 (interventi individualizzati) 4.,4.1,4.2,4.3,4.4. (la didattica nei vari ordini di scuola), i punti 6.1,6.2,6.3,6.3,6.4,6.5,6.6, (chi fa che cosa), coincidono integralmente con le potenzialità operative che caratterizzano un blog didattico  per  svolgere il ruolo di utile supporto all’azione educativo-didattica , organizzativa e collaborativa per gli  alunni, la scuola, gli insegnanti, le Asrem, agli Enti Locali e le famiglie degli alunni con DSA.

Attraverso la flessibilità operativa insita del blog, è possibile proporre degli interventi metodologici e una programmazione individualizzata e/o personalizzata commisurata all’entità del disturbo, adattando, i contenuti programmatici ai bisogni e alle esigenze dell’alunno con DSA. E’ possibile  concepire questo spazio come uno strumento  che aiuta gli alunni con DSA a sviluppare uno stile d’apprendimento che attenua o/e compensa le difficoltà di lettura, scrittura e calcolo (Dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia) per raggiungere gli obiettivi educativi e didattici programmati nei diversi ordini di scuola.

Associato ad un blog è possibile utilizzare in parallelo, un programma che permette di comunicare in videoconferenza con l’alunno (Messanger, Skipe). Un blog personale in cui pubblicare prevalentemente informazioni utili alle persone che si interessano all’alunno e spedifico materiale  multimediale per lo studio.

Il VoIP per rielaborare “oralmente” i contenuti programmatici pubblicati sul blog, ma anche per studiarne altri. In tal modo con un blog ed un VoIP si andranno a privilegiare, per l’acquisizione dei contenuti, i canali comunicativi più favorevoli agli alunni con DSA.

Considerando la facilità e la velocità di realizzazione dei blog, è preferibile progettare un Blog specifico dedicato solo degli alunni  affetti da DSA e  un’altro di servizio del Referente D’Istituto. Per una migliore organizzazione è ipotizzabile, qualora nell’Istituto vi fossero diversi alunni affetti da DSA,  realizzare una blogosfera composta dai blog degli alunni con DSA linkati a quello del referente d’Istituto e viceversa.
 


E’ utile ribadire che l’alunno affetto da DSA nella Scuola Secondaria “appartiene” a tutto il Consiglio di Classe che parteciperà attivamente  alla stesura del PEI (Piano Educativo Individualizzato o del PEP (Piano educativo Personalizzato) e nella realizzazione e ricerca di materiali compensativi da pubblicare sul blog e nell’applicazione  di misure dispensative. I contenuti multimediali raccolti dalla scuola faranno parte di un archivio scolastico utile per possibili future riutilizzazioni, per scambi etici  e possibili rapporti di collaborazione con altre scuole. La biblioteca digitale per i dislessici "Libroaid" (http://www.libroaid.it/) dell'Associazione Italiana Dislessia, offre un servizio molto utile fornendo, agli utenti che ne abbiano diritto, copia dei file digitali dei libri scolastici adottati nelle classi di ogni ordine e grado scolastico.





Scuola dell’Infanzia Scuola Primaria



In questa fase dello sviluppo riveste un’imporanza rilevante l’attenta osservazione del bambino e le possibili  manifestazioni di una presunta difficoltà d’apprendimento, riscontrabile attraverso disturbi motori e linguistici. Anche se la dignosi di DSA viene fatta con certezza nella seconda classe della scuola Primaria, l’attenta osservazione consente di diagnosticare in anticipo i dirturbi di letto-scrittura e di calcolo e mettere in atto, dopo attenta indagine da parte della famiglia e degli specialisti, mirate strategie didattiche che intervenengono  sull’integralità del  bambino e consentono di guadagnare tempo prezioso. Utili indicazioni per la scuola dell’Infanzia e Primaria sono conenute nelle” Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento D.M. 12 luglio 2011”  pubblicate in allegato nel seguente volume.

E’ importante che gli alunni iniziano a conoscere e utilizzare gli strumenti informatici che progressivamente, dalla forma ludica a quella consapevole, potranno  usare nel tempo come strumento di  studio.

La relizzazione di uno spazio web  per gli alunni che frequentano quest’ordine di scuola dev’essere  rivolto principalmente ai genitori degli alunni che, guidati  alla comprensione del disturbo nei suoi vari aspetti, accompagneranno i loro figli alla consultazione e nell’uso didattico del blog. Uno spazio collaborativo che possa informare, consigliare i genitori e pianificare degli incontri con  il Consiglio di Classe per stabilire e condividere strategie didattiche  da seguire. 


I contenuti formali

I  contenuti formali pubblicati nel blog,  saranno utili ai genitori per accedere alle informazoni di servizio della scuola ed a quelle che riguardano indirizzi, numeri telefonici, calendari degli incontri, convegni e link di collegamento a siti web didicati ai DSA. 


I contenuti informali

I contenuti formali sono quelli programmatici inseriti nel blog affrontati con la multimedialità attraverso le potezialità offerte dei due programmi .

Utili sono i link di collegameto ai numerosi siti web che contengono esercitazioni in forma ludica con cui gli alunni possono eserecitarsi. Una proposta interessante per gli insegnanti potrebbe essere quella, di seguire gli alunni a distanza con un VoIP in videoconferenza nella narrazione di favole e fiabe e nella rielaborazione delle stesse.   


La scuola secondaria

Nella scuola Secondaria i disturbi specifici d’apprendimento  si sono ormai manifestati  nella loro complessità. In continutà con il percorso didattico metodologico già predisposto precedentemente, bisogna continuare  ad offrire strumenti compensativi e misure dispensative sempre più calibrate e confacenti alle esigenze e ai bisogni degli alunni. E’ opportuno che gli insegnanti della scuola di provenienza degli alunni collaborino attivamente con quelli della scuola di permanenza.


I contenuti formali

E’ importante inserire dei contenuti che riguardano l’istituzione scolastica di appartenenza con numeri telefonici, indirizzi, avvisi, modulistica, calendari, e i rispettivi contatti referenziali che per la famiglia sono, il Consiglio di Classe o un suo rappresentante, ed il Referente d’Istituto. Stabilire attraverso il Blog dei contatti comunicativi con la famiglia migliora i rapporti di collaborazione, evita fenomeni di isolamento, agevola la comprensione e la soluzione di eventuali problemematiche.  



Disturbo di lettura


I contenuti informali

Per le misure dispensative è opportuno privilegiare in classe la lettura silenziosa, l’oralità è il canale genericamente privilegiato per gli alunni con DSA. Anche le tradizionali verifiche  possono essere fatte oralmete o scritte riducendo i contenuti e dilatando i tempi di consegna. In questo caso è possibile prima delle verifiche pubblicare sul blog un file audio contenente i quesiti delle verifiche a cui l’alunno per iscritto, attraverso un PC dovrà rispondere.Per gli strumenti compensativi  è possibile pubblicare, nei post contenuti testuali semplificati  che evidenziano le parole chiave che permettono di afferrare il significato generale del testo, E’ consigliabile pubblicare  contenti testuali delle varie materie di studio come ipertesto collegato a file audio o video facilmente reperibili nel web o lezioni registrate dagli insegnanti o usare  la sintesi vocale  (Una penna digitale scansiona le parole stampate e una voce le pronuncia anche per fare traduzioni in moltissime lingue. Uno strumento utile a chi ha problemi di apprendimento e di dislessia Stores Dmedia Website: www.dmail.it Commerce S.p.A.).

Molto utile è associare al testo delle immagini, schemi, mappe concettuali, che facilitano la comprensione e la memorizzazione dei contenuti.



Disturbo di scrittura

I contenuti informali
Anche per le misure dispensative che riguardano la scrittura è opportuno privilegiare l’oralità. Nelle  verifiche scritte si ridurranno i contenuti, si dilateranno i tempi di consegna ed è possibile, per gli alunni con disortografia e disgrafia, integrare le prove scritte con quelle orali.

Tra gli  strumenti compensativi per la costruzione del testo, il registratore per prendere appunti,  il computer associato all’uso  di un editor di testo, il correttore ortografico e la sintesi vocale, l’uso di mappe e schemi  faciliteranno la produzione e la rilettura.   




Area del calcolo


I contenuti informali


La calcolatrice, la tabella pitagorica, il formulario personalizzato, etc., sono ausili di supporto all’apprendimento che è possibile pubblicare nello spazio web per un veloce accesso per la consultazione. E’ possibile utilizzare il blog per pubblicare animazioni e filmati che illustrano graficamente, in progressione, i vari contenuti inerenti lo studio della geometria e della matematica.



Didattica per le lingue straniere



Anche per le misure dispensative è opportuno, nei casi di particolare gravità dispensare gli alunni dalla valutazione delle  prove scritte, anche per gli esami (all’Art. 6, comma 5 del D.M. 12 luglio 2011),sostituibili con prove orali e concentrando genericamente, gli  interventi sullo studio della parte che riguarda gli aspetti culturali  e sociali del popolo che parla la lingua studiata. Anche per le lingue stranere vale in principio che privilegia l’oralità e quello che prevede la semplificazione degli argomenti e tempi più lunghi per la loro realizzazione. Tra gli  strumenti compensativi per la lettura è opportuno usare registrazioni audio, audillibri, per la scrittura.  computer e sintesi vocale , mappe, schemi, disegni, immagini, anche in sede d’esame di Stato.



I contenuti informali


Anche per lo studio delle lingue straniere il blog  può essere utilizzato per pubblicare in anticipo nei post i brani da studiare ridotti nei contenuti, come ipertesto, collegando le  parole chiave  a dizzionari audio che facilito la  pronuncia, come  http://www.shiporsheep.com/ per la lingua inglese o a delle immagini, schemi, tabelle che facilitano la comprensione e la morizzazione del contenuti testo.







Il Referente di Istituto per i DSA



Il blog per il referente d’istituto per i DSA appartiene alla tipologia dei blog degli insegnanti qualificati per ricoprire  particolari incarichi di responsabilità estremamente  utile per comunicare facilmente con un numero considerevole di insegnanti dislocati in scuole, succursali, sezioni staccate ed anche creare continutà tra gli insegnanti nei vari ordini di scuola.

Il BLOG assume in queste  realtà scolastiche molto estese, il ruolo di punto di riferimento per l’intera comunità scolastica. In questo spazio web è possibile pubblicare e diffondere contenuti  e indicazioni molto utili per  i docenti e le famiglie, i centri riabilitativi per la conoscenza approfondita degli alunni con DSA. 


Contenuti formali

Tra i contenuti formali risulta molto utile la pubblicazione di informazioni inerenti l’istituzione scolastica che accoglie i DSA con indirizzi numeri telefonici, e-mail, orari di ricevimento della scuola e del referente. Utili per gli insegnanti sono tutte le notizie riferite alle più recenti novità  normative anche riferite agli esami di stato e alle prove INVALSI e gli avvisi per segnalare corsi di aggiornamento, seminari ed altre iniziative a favore  dei DSA.

E’ consigliabile anche creare dei link di collegamento a portali di Enti, Associazioni, Istituzioni e siti di particolare interesse ai quali poter fare riferimento per le tutte le tematiche che riguardano i DSA.

Il blog si presta, attraverso alcuni strumenti propri, come ad esempio, la funzione “Design, aggiungi un gadget, elenco”, di poter pubblicare   bibliografie,  registrazioni didattiche,  sussidi e ausili presenti  nella scuola, per dar modo a tutti gli insegnanti dei vari ordini di scuola di poter facilmente conoscere il patrimonio esistente negli Istituti. Attraverso il Blog è anche possibile prenotare e utilizzare gli ausili e i sussidi per la realizzazione degli interventi.


Contenuti informali

Per i contenuti informali, le dieci pagine o post, autonome di un blog, potrebbero essere dedicate a funzioni particolari quali, informazioni sugli interventi metodologici compensativi dispensativi; per l’aggiornamento  dei colleghi sulle ultime scoperte scientifiche e didattiche; suggerisce strategie per affrontare possibili problematiche scolastiche e exstascolastiche. personalizzabili ai singoli bisogni degli studenti presenti nella scuola. Il blog del Referente collabora con I “centri territoriali di supporto” (CTS) per consulenze, aggiornamento, collaborazione.   

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DSA e lavagne interattive: strumenti compensativi nella prassi didattica

Claudia Alessandrini

L’incapacità di leggere in modo corretto e scorrevole, la difficoltà di scrivere senza errori di ortografia, l’imprecisione e la lentezza nel calcolo matematico vengono sinteticamente definite con la sigla DSA ( disturbi specifici dell’apprendimento).
Le persone con DSA, pur essendo normodotate, devono sfruttare al massimo le proprie energie per impiegare le loro scarse capacità di attenzione e non riuscendo a farlo in maniera automatica, si stancano facilmente e faticano ad imparare (Cornoldi 1999).
A riguardo esistono normative importanti *( ultima la C.M. n. 51 20 maggio 2009 sulla valutazione) ma in mancanza di una legge che le faccia rispettare, vengono costantemente disattese e sia l’intervento che l’utilizzo degli strumenti compensativi e dispensativi è lasciato alla buona volontà e, in certe circostanze, all’improvvisazione delle insegnanti. 

*(Con il DECRETO MINISTERIALE 12 LUGLIO 2011 e le allegate linee guida  si interviene giuridicamente a colmare un vuoto normativo).

La tecnologia informatica , considerata lo strumento più efficacie per aumentare l’autonomia degli alunni con il problema delle DSA, finisce per diventare in alcuni casi (Stella, 2006) essa stessa elemento discriminante sia sul fronte degli studenti( per la carenza di strumentazioni) sia sul fronte dei docenti (competenze specifiche insufficienti).
Occorrono dunque strumenti che oltre alla semplicità d’utilizzo permettano la condivisione dell’esperienza, pur adattandosi a soddisfare gli stili di apprendimento di ogni studente. Grazie ai progetti Innovascuola, Digiscuola, Lim, classi web 2.0 e ad altre iniziative locali , l’introduzione nelle aule delle scuole primarie e secondarie, delle LIM, Lavagne interattive Multimediali, deve essere intesa come una provocazione verso l’innovazione sia strutturale che culturale dei consueti modelli didattici.
La LIM potrà rivoluzionare la didattica e la metodologia specifica per le DSA solo se si avranno ben chiari l’utilizzo del nuovo strumento ed i processi che riesce ad attivare. Il suo impiego in questo senso richiede al docente di praticare consapevolmente, integrandole alle sue potenzialità tecnologiche, le differenti strategie compensative già sperimentate nella prassi quotidiana (Basilicato, 2005).
La modalità multimediale di presentazione e di fruizione dei contenuti, la possibilità di interazione e di ripetizione del materiale presentato, l’opportunità di “manipolazione” di alcuni concetti astratti, rappresentano certamente il punto di forza delle Lim nei confronti di quegli alunni che trovano difficoltà a concentrarsi o a decifrare i testi cartacei. Ma è soprattutto la flessibilità e la ricchezza dei software ad esse associati , così adattabili da poter essere utilizzati da tutti gli studenti con scopi diversi, a favorire l’interazione e la partecipazione di tutti gli alunni riuscendo a dare motivazione anche a quelli che tendono a stare in disparte perché si ritengono inadeguati al contesto classe.
Con questo strumento, ancor più che con altri, occorre ribadire che qualsiasi strategia didattica consigliata per chi ha un DSA, sia adatta a favorire e facilitare l’apprendimento di tutti i ragazzi, non solo quelli con difficoltà. Alle lavagne maggiormente diffuse nelle scuole italiane (Smart, Interwrite, Prometean e Hitachi ) sono associati software che, pur differenziandosi in alcune funzionalità legate agli oggetti presenti sullo schermo, sono già forniti di strumenti che permettono interventi compensativi e dispensativi specifici per le DSA. Qui ci occuperemo principalmente dei software Smart Notebook e Interwrite Workshop, connessi alle lavagne assegnate alle scuole dai progetti LIM e INNOVASCUOLA. Molte delle misure dispensative consigliate per i DSA riguardano la lettura e la copiatura di testi dalla lavagna, dato che risulta difficoltoso a questi alunni tradurre i segni grafici da un piano verticale ad un piano orizzontale (Meloni M., Sponza N., Kvilekval P., Valente C., Bellantone R., 2004). Sulla LIM il fondo nero della lavagna tradizionale, è di solito sostituito da un fondo bianco che può essere personalizzato con scacchi e righe di diverse dimensioni, spessori e colori. Il colore stesso dello sfondo può essere scelto in rapporto alla leggibilità, in contrasto, con il colore della penna ( molti dislessici sono sensibili alla luminosità del testo o agli sfondi bianchi puri e sostanzialmente al contrasto debole tra il testo e gli sfondi) . In generale basta attenersi alle regole di accessibilità previste dalla legge Stanca (Legge 9 gennaio 2004, n. 4) per le pubbliche amministrazioni.
Il testo scritto a mano libera, in corsivo, sulla LIM può essere automaticamente trasformato in stampato, nel formato scelto (vanno preferiti i formati semplici come Arial, Comic, Trebuchet, in formato Bold). Tutte i software trasformano il testo in oggetto che può essere, all’occorrenza, ingrandito o spostato.
Il testo viene inserito anche attraverso lo strumento della tastiera virtuale che compare sullo schermo della lavagna ed è utilizzata come la normale tastiera collegata al computer. In questo caso è possibile passare da una tastiera semplice, nella quale sono evidenziati i tasti principali, ad una tastiera più complessa. Nel software Smart Notebook è possibile scegliere di associare, ad ogni tasto, il suono della lettera corrispondente (ancora soltanto nella pronuncia inglese).
Per facilitare la lettura, discriminando le righe di testo, è utile lo strumento pannello, solitamente di colore grigio, che copre la superficie della lavagna e può essere spostato in orizzontale o verticale lasciando scoperte le sole righe o colonne di testo da leggere.
Quando si vuole invece porre l’attenzione su una sola parola o su una parte limitata di testo, va utilizzato un particolare strumento che ne copre l’area circostante. Questo dispositivo è chiamato riflettore nel software dell’Interwrite mentre, nel software Notebook, è l’evidenziatore, attivabile attraverso lo strumento Penna Magica. In entrambi i casi è personalizzabile sia nella forma che nelle dimensioni. Sempre da Penna magica è possibile disegnare la lente d’ingrandimento che nel software Interwrite si trova come strumento singolo.
Altri strumenti compensativi, utili per i casi di discalculia, sono quelli legati alla matematica: calcolatrice, riga, squadra, compasso, goniometro. Sono presenti in tutti i software e manovrabili semplicemente con la penna digitale o con le mani, nelle lavagne fornite di touchscreen. Anche la penna di riconoscimento forme è generalmente presente nei diversi software e trasforma una forma disegnata a mano libera in una perfetta figura geometrica. Molto utile è la possibilità di espandere la superficie scrivibile della lavagna sia in orizzontale che in verticale, caratteristica che evita di mettere i bambini davanti alle difficoltà legate all’andare a capo e permette la visualizzazione di quanto scritto nella parte inferiore della lavagna, anche ai bambini seduti nelle file più arretrate.
Un grosso vantaggio per i docenti ma soprattutto per gli alunni con DSA è la possibilità di registrare e memorizzare tutto quanto viene scritto sulla lavagna. Oltre alle varie pagine che documentano l’attività e che possono essere salvate ed esportate in diversi formati, è presente un vero e proprio registratore che filma tutti i movimenti effettuati sullo schermo della lavagna ( annotazioni, esercizi, test, disegni) comprese le voci ( in questo caso occorre munirsi di un microfono). Con questa funzione è possibile per l’insegnante e gli alunni rivedere in seguito tutti i processi, attivando confronti e riflessioni, e riproporlo anche più volte sia agli studenti con difficoltà di memoria sia agli eventuali assenti.
Tutte queste funzionalità non devono far sottovalutare quella che è la peculiarità della LIM anche e soprattutto nel caso di alunni con DSA: la multimedialità (Ellerani, 2009).
Le difficoltà nella letto-scrittura che sono spesso rese ancor più problematiche da concomitanti deficit nell’area dell’attenzione, vengono compensate dalla presenza di immagini, simboli, mappe, etichette che permettono una corretta e rapida identificazione da parte degli alunni rassicurandoli ed aumentandone l’autonomia.
L’utilizzo della Lim , quindi, sollecitando stili cognitivi differenti, permette di coinvolgere gli alunni stessi nell’azione di progettazione della lezione creando nella classe un contesto di apprendimento personalizzato e che sa trasformare, valorizzandole e rendendole strumento, anche le situazioni di potenziale difficoltà.


Bibliografia e sitografia
NORMATIVA DSA
LEGGE 8 ottobre 2010 , n. 170. D.P.R. 275/99 ( autonomia); Legge 53/03 ( centralità dell’allievo che apprende); Nota MIUR 4099/A/4 del 5.10.04 (iniziative relative alla dislessia); Nota MIUR 26/A 4 del 5.01.05 iniziative relative alla dislessia , compresi i momenti di valutazione; Nota MIUR1787 del 1.03.05; Nota MIUR 4798/A4a del 27.07.05; O.M. n 22 del 20.02.2006; C.M. n. 51 20 maggio 2009. Cornoldi C. (1999), Le difficoltà di apprendimento a scuola, Il Mulino, Bologna, , p. 7
• Marcella Peroni, Nicoletta Staffa, Luca Grandi, Maria Angela Berton (a cura di) (2006), Dislessia-Come utilizzare al meglio le nuove tecnologie con i disturbi specifici dell’apprendimento, Anastasis, Bologna.
http://www.ausiliabili.it/modules/news/dislessia/booklet_dislessia_3_edizione.pdf
• INTERACTIVE WHITEBOARDS: ASSISTIVE TECHNOLOGY FOR EVERY
CLASSROOM by Alfred N. Basilicato (2005)
http://www.meadonline.com/App/InteractiveWhiteboard/Classroom.pdf
• Meloni M., Sponza N., Kvilekval P., Valente C., Bellantone R. (2004). La Dislessia raccontata agli insegnanti 1 e 2. A cura della Associazione Italiana Dislessia. Editore Libri liberi
• APPRENDERE CON-TATTO. LA LIM1 NUOVO STRUMENTO PER COMUNICARE, COOPERARE E GENERARE APPRENDIMENTI? Piergiuseppe Ellerani
http://formare.erickson.it/info/Articolo_Ellerani.pdf
• LE LAVAGNE INTERATTIVE E LE POSSIBILI APPLICAZIONI CON ALUNNI IN DIFFICOLTA' http://www.leonardoausili.com/archivio86.htm

• WEB ACCESSIBILE






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ITALIANO 
UNA PROPOSTA DIDATTICA
PER IL RECUPERO DELL’ORTOGRAFIA



I recenti  risultati dell'indagine Ocse Pisa, Invalsi sulla conoscenza e l'uso della lingua italiana, hanno evidenziato le drammatiche carenze nelle competenze grammaticali  degli studenti italiani. Il problema è molto diffuso, in tutti gli ordini di scuola e  quasi tutte le classi accolgono studenti con difficoltà fonologiche, morfologiche  e sintattiche.
Per recuperare tali abilità, gli alunni vengono sottoposti a esercitazioni molto specifiche, spesso, lontane dal contesto degli insegnamenti  curricolari  e dai  comuni argomenti programmatici di studio.
Ciò comporta degli interventi differenziati, specifici, spesso intensi, monotoni  che spesso portano a risultati negativi e  causare affaticamento, perdita d’attenzione, di concentrazione e un calo di rendimento scolastico generalizzato dovuto alle difficoltà nel rielaborare  con puntuale continuità  gli argomenti di studio delle varie materie.
Con l’uso delle nuove tecnologie è possibile invertire questa tendenza. Possiamo  dare continuità agli apprendimenti, coniugando, lo studio degli argomenti programmatici e il recupero delle carenze linguistiche.
Abbiamo sperimentato che attraverso i testi digitali ma anche i  sistemi di riconoscimento ottico dei caratteri detti anche OCR, possiamo evitare questi problemi ed offrire ai nostri alunni, continuità didattica e reali opportunità di recupero.
Come fare? Per gli argomenti di studio più comuni, come ad esempio, le favole antiche di Fedro, Esopo, etc. possiamo semplicemente scaricarli in formato digitale  da Internet  atraverso, il “famigerato” copia e incolla e con  un programma di videoscrittura come Microsoft Word, Writer di OpenOffice.org o WordPerfect,  modificarli.
Per modificare un normale testo di studio, quello del libro di testo, per intenderci, in testo digitale, abbiamo bisogno di uno Scanner, che è una periferica in grado di acquisire in modalità ottica pagine di libri, fogli stampati, fotografie, disegni, diapositive, di interpretarla come un insieme di pixel e, quindi, di restituirne la copia fotografica sotto forma di immagine digitale.
Fatta la scansione, l'insegnante potrà modificarla mediante appositi programmi di fotoritocco o, nel caso di una scansione di un testo, di convertirla in un file di testo mediante riconoscimento ottico dei caratteri (OCR).( Wikipedia) Fatta la scansione dell’argomento di studio del testo in adozione, l’insegnante può salvarlo in formato ASCII o Unicode e con un normale programma di videoscrittura, e aopporre le opportune modifiche. L’argomento scannerizzato può essere trasformato immettendo volutamente degli errori, o escludendo intenzionalmente parole, frasi, alterando il testo, per adattando alle singole carenze degli alunni.  E’ opportuno acquisire e poi trasformare il testo elettronico, gli argomenti delle varie materie di studio, in modo da far concorrere, tutti gli insegnamenti, al recupero ortografico e creare continuità negli apprendimenti.


Individua e correggi gli errori ortografici contenuti nel testo
(Maiuscole, accento)
Esopo
La volpe dalla coda tagliata

una volpe aveva perso la coda in una tagliola e la vergogna di non averla più le tormentava la vita. penso allora che le sarebbe convenuto convincere le altre volpi a imitarla e nascondere cosi la sua inferiorita nella comune sventura. allora le raduno tutte e ini­zio a consigliarle di tagliarsi la coda, sostenendo che la coda non solo era poco dignitosa per una volpe, ma anche che costituiva un peso inutile. una delle compagne, pero, la interruppe e le disse: "cara mia, se non fosse per il tuo interesse, tu questo consiglio non ce lo daresti certamente!". questa favola sembra scritta apposta per chi offre consigli al pros­simo non per il bene degli altri, ma solo per il proprio tornaconto.



(Le consonanti doppie)
Esopo
Il leone e l'asino che andavano
a caccia assieme



Il leone e l'asino strinsero un giorno aleanza e decisero così di andare a cacia asieme. Giunti dinanzi a una caverna dove si tro­vavano delle capre selvatiche, il leone si fermò davanti all'entrata per caturarle a mano a mano che uscivano e l'asino invece entrò, balzando in mezo ad esse e ragliando per spaventarle. Quando il leone le ebe prese quasi tute, l'asino tornò fuori e gli chiese se non aveva dimostrato di esere un valoroso gueriero nella cacia delle capre." Ma sai", gli rispose il leone, persino io avrei avuto paura di te, se non avesi saputo che eri un asino.!"
E dunque chi fa il fanfarone davanti a queli che lo conoscono bene, si guadagna giustamente le befe.

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Didattica Laboratoriale


Un interessante articolo di Patrizia Appari sulla didattica laboratoriale che asume per i diversamente abili un’importanza fondamentale per lo sviluppo stabile di molteplici “abilità”.
STORIA - PRIMA GUERRA MONDIALE - Plastico di una TRINCEA







La didattica laboratoriale per imparare la complessità della società odierna
di Patrizia Appari
Una metodologia con radici lontane
La didattica laboratoriale, o meglio la metodologia dei laboratori è stata oggetto, negli anni passati, di una profonda elaborazione teorica.
La didattica laboratoriale prevede la realizzazione di contesti efficaci dal punto di vista della relazione, dei luoghi, degli strumenti e dei materiali usati per lo sviluppo dei processi formativi, questi contesti di apprendimento, i "laboratori", dovrebbero avere come esito prodotti significativamente rilevanti e essere caratterizzati da situazioni formative operative, dove la competenza da acquisire è il risultato di una pratica e di una riflessione e di una interiorizzazione del processo di apprendimento laboratoriale.
Questa metodologia si prefigge di coinvolgere docenti e studenti in un processo di costruzione delle conoscenze e di sviluppo di abilità e competenze che tengano conto delle variabili che influenzano i processi di insegnamento-apprendimento: le modalità con le quali il materiale da apprendere viene strutturato; le interazioni che si svolgono tra allievo e ambiente; le caratteristiche personali dell’allievo (ad esempio i processi e le strategie usate di preferenza per la risoluzione di un compito); gli strumenti di valutazione.
La didattica laboratoriale presuppone, per antonomasia, l’uso della metodologia della ricerca, pertanto intende il laboratorio non solo come uno spazio fisico attrezzato in maniera specifica ai fini di una determinata produzione, ma come situazione, come modalità di lavoro, anche in aula, dove docenti ed allievi progettano, sperimentano, ricercano agendo la loro fantasia e la loro creatività.
Nella didattica laboratoriale l'enfasi si pone sulla relazione educativa (dalla trasmissione/riproduzione della conoscenza alla costruzione della conoscenza); sulla motivazione, sulla curiosità, sulla partecipazione, sulla problematizzazione; sull'apprendimento personalizzato e l'uso degli stili cognitivi e della metacognizione; sul metodo della ricerca; sulla socializzazione e  sulla solidarietà.
I riferimenti teorici che avvalorano la necessità dell'uso della didattica laboratoriale come metodologia in grado di portare sostanziali modifiche ai fini dei risultati di apprendimento sono riscontrabili nelle teorie di insigni pedagogisti: la valorizzare della relazione tra apprendere e fare (J. Dewey); l'inseparabilità tra riflessione, linguaggio e azione (J. B. Bruner); l’elaborazione, ri-costruire delle conoscenze, l’imparare ad imparare nel laboratorio quale sede privilegiata per la scoperta, l'osservazione, la ricerca-azione intorno ai fatti culturali (F. Frabboni); l’integrazione delle opportunità offerte dalla scuola con quelle offerte dall'extrascuola. Francesco De Bartolomeis intendeva infatti il laboratorio come opportunità della quale la scuola deve avvalersi per tornare alla realtà e ai suoi problemi.
La metodologia dei laboratori è dunque l'occasione per ridisegnare stili di insegnamento e di apprendimento, in quanto costringe l'insegnante a padroneggiare le procedure per guidare gli allievi a scoprire e padroneggiare, a loro volta, stili, modi, strategie di apprendimento. Essa vede, secondo le necessità, il docente come facilitatore, negoziatore, propositore, risorsa in grado di garantire la tenuta del processo di apprendimento del singolo e del gruppo.
  Il laboratorio come luogo di innovazione didattica
Anche se la metodologia dei laboratori ha radici lontane non risulta essere una modalità di lavoro molto diffusa nella scuola italiana. Essa si presenta ancora oggi come un motivo imprescindibile per superare tradizionali pratiche di insegnamento/apprendimento, per condurre al superamento di concezioni ancora fortemente radicate nella nostra tradizione scolastica.
La prima: un unico percorso metodologico non può essere efficace per tutti gli allievi di una classe, nella quale esistono stili cognitivi, caratteristiche personali e contesti di provenienza differenti.
La seconda: la vita intellettuale di una persona non si risolve esclusivamente attraverso l'attività teoretica fondata sulla parola, sul libro. Il fare e l'agire devono diventare aspetti altrettanto salienti dell'azione educativa, non episodici o semplicemente a supporto del sapere teorico.
La terza: la predominanza  delle logiche della quantità su quelle della qualità dei contenuti. E' indispensabile che il docente sappia scegliere gli aspetti del sapere intorno ai quali gli allievi possano costruire  le proprie rappresentazioni della realtà dotandole di senso, attraverso tempi scolastici anche inferiori, ma significativi e motivanti.
Pittura su vetro
 
Ciascuna istituzione scolastica, agendo la propria autonomia, può individuare tempi, contenuti, modalità, orientamenti educativi e pedagogici che facilitino l'apprendimento pratico e situato per costruire esperienze in grado di coniugare il sapere con il fare. Nell’attività di insegnamento/apprendimento non è possibile non prestare attenzione ai processi considerandone solo i suoi risultati.
La pratica del laboratorio rende indispensabile la particolare cura nella progettazione dell’intero percorso didattico e richiede attenzione ad una serie di azioni che lo realizzano nella sua complessità:
- l’elaborazione di indicazioni didattiche differenziate, adatte alle caratteristiche cognitive dei singoli alunni: diversi stili cognitivi, diversi modi di apprendimento, diverse intelligenze che apprendono in modi distinti;
- l’individuazione e l’indicazione di modalità flessibili di accesso e di utilizzazione delle conoscenze acquisite;
- la costruire delle concettualità di base necessarie a comprendere schemi più complessi che possano dare origine a percorsi interdisciplinari e transdisciplinari;
- la diversificazione delle metodologie di insegnamento e di valutazione rispetto alle modalità di apprendimento del singolo.
Le teorie sottese a tali concezioni dell’apprendimento si esplicano nella didattica laboratoriale che interpreta il laboratorio come un principio trasversale alla didattica, come una metodologia didattica, che coinvolge attivamente insegnanti e studenti in percorsi di ricerca, spostando la centralità dall’insegnamento all’apprendimento e quindi dal “programma/contenuto” all’allievo.
Se il laboratorio viene inteso come una pratica del fare, allora lo studente diventa protagonista di un processo di costruzione di conoscenze che gli permettono di essere coinvolto in una situazione collettiva di scambio comunicativo tra pari; di rielaborare conoscenza attraverso l’esperienza diretta; di costruire un apprendimento significativo, dovendo trovare soluzioni a situazioni problematiche; di vivere la vicenda scolastica attraverso l’esperienza di emozioni positive; di essere consapevole del proprio modo di imparare attraverso il confronto e la valutazione delle proprie idee.
  Le dimensioni caratterizzanti del laboratorio
Il laboratorio è un’aula attrezzata con volumi, documenti, strumenti, materiali e sussidi multimediali, a cui si aggiunge la produzione che via via viene elaborata durante l’attività didattica della singola scuola, ma il laboratorio è soprattutto una scelta metodologica che coinvolge insegnanti e studenti: la didattica laboratoriale si basa sullo scambio intersoggettivo tra studenti e docenti attraverso una modalità di lavoro cooperativo. Esso ha come obiettivo l’acquisizione da parte degli studenti di conoscenze, metodologie, abilità, competenze didatticamente misurabili. L’insegnanteè un ricercatore che progetta l’attività di ricerca in funzione del processo educativo e formativo dei suoi allievi. nel laboratorio
Il laboratorio è principalmente un luogo mentale, una forma mentis, una pratica del fare che valorizza la centralità dell’allievo, pone l’enfasi sul processo di apprendimento e mette in stretta relazione l’attività sperimentale degli allievi con le competenze dei docenti.
In esso non si insegna e/o si impara, ma “si fa”, si sperimenta operativamente, ci si confronta concettualmente con la problematicità dei processi, con la complessità dei saperi. Le attività laboratoriali devono essere: progettate, concrete, aperte all'interpretazione e orientate ai risultati.
Il laboratorio è anche un luogo fisico. Può realizzarsi in spazi di apprendimento/relazione posti sia dentro la scuola (atelier, biblioteche, mediateche, ludoteche, palestre, ecc.), sia fuori dei suoi cancelli, in luoghi specializzati (le teche, i parchi, i musei, ecc.).
Nel laboratorio si privilegia l'aspetto euristico, il laboratorio è "un'officina di metodo", dove non è possibile offrire apprendimenti preconfezionati, dove si progettano e sperimentano i propri progetti didattici a base interdisciplinare, dove, come sostiene Franco Frabboni, si ricercano e ritrovano le motivazioni infantili e adolescenziali depauperate dai media.
Il laboratorio è uno spazio di comunicazione: per dare cittadinanza ai linguaggi verbali e non verbali.
Il laboratorio è uno spazio di personalizzazione per sviluppare autosufficienza, autostima, autonomia culturale e emotiva, partecipazione.
Il laboratorio è uno spazio di esplorazione e di creatività.
Il laboratorio è uno spazio di socializzazione: per valorizzare attività strutturali individuali, di peer-tutoring, di cooperazione attraverso intenzionali momenti interattivi che ritrovano la cooperazione, l'impegno, la solidarietà tra generi, età, etnie diversi. 
Quando la metodologia dei laboratori diventa il motivo regolatore di una scuola, la progettazione organizzativa deve trovare il proprio fondamento nelle scelte didattico-educative conseguenti l’analisi delle esigenze formative dell’utenza. L’assetto organizzativo e l’orario assumono come dimensione l’intero anno scolastico, la gestione annuale del fabbisogno di risorse orarie e di organico è funzionale al principio della flessibilità,  la scuola gestisce in modo integrato le risorse del territorio. Il sistema mette a disposizione spazi, materiali, attrezzature, metodologie, esperti…. La competenza professionale è necessaria. Essa è fatta di conoscenze, di abilità, di comportamenti. Nei laboratori l’insegnante mette conoscenze ed abilità al servizio degli studenti, è un ricercatore che li aiuta a impostare, condurre e valutare ricerche, a progredire nella collaborazione, nell’uso sociale delle relazioni.
La didattica laboratoriale è un percorso che rende possibile l'offerta di contesti che considerino i vissuti degli studenti, le loro esperienze, la storia con gli altri attraverso forme di lavoro che valorizzano potenzialità, capacità e competenze per imparare la complessità dell'odierna società, attraverso lo studio delle discipline, la risoluzione dei problemi, la previsione di argomentazioni, la comunicazione.
GEOGRAFIA: Plastico delle Svzzera
 
Bibliografia
  De Bartolomeis F., Il sistema dei laboratori, per una scuola nuova necessaria e possibile", Feltrinelli, 1978 Sibilio M., Il laboratorio come percorso formativo, Elissi, 2002 Margiotta U., La scuola dei talenti. Modularità didattica e Modulazione degli apprendimenti, Armando, Roma 2003 Mattozzi I., La didattica laboratoriale nella modularità e nel curricolo di storia in Paolo Bernardi (a cura di), Insegnare storia con le situazioni-problema, Quaderno di CLIO'92 n.4 del febbraio 2004 Frabboni F., Il laboratorio, Laterza, Bari, 2004 Faudella, P. − Truffo, L. I laboratori a scuola. Una risorsa per imparare. Con CD-ROM, Roma, Carocci, 2005
Truffo L., Fadella P. , I laboratori a scuola, Roma, Carrocci, 2005
da L'Educatore - AnnoLVI  - n. 11